DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA, VIOLENZA DI GENERE E REATI CONTRO LA PERSONA

DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA E VIOLENZA DI GENERE

Data la posizione privilegiata della famiglia nella società moderna, in costante evoluzione, il Legislatore ha ritenuto opportuno salvaguardare l’istituto della famiglia e tutelare i membri del nucleo familiare introducendo i delitti contro la famiglia, tra i quali i maltrattamenti in famiglia, la violazione degli obblighi assistenziali e molti altri. 

Il compito che il Diritto penale è chiamato a svolgere in questo delicato settore sociale è di assicurare tutela rafforzata ai beni e agli interessi della famiglia, intesa come soggetto collettivo di interessi giuridici propri e come insieme di diritti e doveri dei singoli membri appartenenti al nucleo familiare.

Il codice penale suddivide l’ampia ed articolata struttura di tutela penale in quattro distinti capi: il primo dedicato ai Delitti contro il matrimonio (artt. 556 – 563 c.p.), il secondo ai Delitti contro la morale famigliare (artt. 564 – 565 c.p.), il terzo ai Delitti contro lo stato di famiglia (artt. 566 – 569 c.p.) e l’ultimo ai Delitti contro l’assistenza famigliare (artt. 570 – 574 bis c.p.).

I professionisti, grazie al connubio tra attività pratica e di ricerca, offrono attività di consulenza qualificata ed assistenza difensiva nella materia del diritto penale della famiglia, sia a persone offese da reato che a soggetti indagati.

Lo Studio associato, inoltre, offre assistenza e consulenza nel campo dell’emergente fenomeno della “violenza di genere”, di recente introdotto nel settore del diritto penale con il D.L. n. 93/13 (poi convertito nella c.d. Legge sul femminicidio), che ha portato ad un inasprimento delle pene per determinati reati (violenza sessuale, maltrattamenti e stalking) ed all’introduzione di misure volte al contrasto della violenza per motivi di genere nei confronti delle donne.

La violenza di genere racchiude al suo interno varie fattispecie di reato (omicidio, lesioni, percosse, maltrattamenti e stalking) accumunate dal soggetto passivo a cui sono dirette. La vittima della violenza di genere è un soggetto legato da qualunque tipo di relazione all’aggressore, il cui genere di appartenenza ha un’incidenza sulla scelta dello stesso quale soggetto passivo.

I soggetti coinvolti in procedimenti per tali reati, sia in qualità di vittime di reato che di soggetti indagati, possono rivolgersi allo Studio che mette a disposizione le proprie competenze e la propria professionalità, acquisite attraverso una vasta esperienza maturata sul campo e la costante attenzione all’aggiornamento della normativa e giurisprudenza in materia, al fine di garantire la migliore tutela ai propri assistiti.

REATI CONTRO LA PERSONA

I reati contro la persona sono disciplinati nel Titolo XII del libro II del Codice penale e contemplano tutti quei fatti che ledono o mettono in pericolo beni fondamentali dell’individuo quali la vita, l’incolumità individuale, l’onore, la libertà individuale, tutelata quest’ultima attraverso la previsione dei delitti contro la personalità individuale, la libertà personale, la libertà morale e l’inviolabilità del domicilio e dei segreti.  

Lo Studio tratta abitualmente processi che hanno ad oggetto reati posti a tutela della vita e dell’incolumità individuale (come l’omicidio, volontario o colposo, le lesioni personali, le percosse etc.) ma anche le fattispecie che tutelano la reputazione dell’individuo, come la diffamazione, comune o a mezzo stampa, nonché le fattispecie che tutelano la libertà individuale, con particolare riguardo ai delitti contro la libertà personale (tra cui la violenza sessuale, gli atti sessuali con minorenni, la violenza sessuale di gruppo etc.) e i delitti contro la libertà morale (tra cui la violenza privata, la minaccia, gli atti persecutori, etc.).

Alcune di queste fattispecie, oggi ricomprese tra i reati contro la persona, sono state aggiunte nel corso degli anni in virtù di una produzione legislativa mirata a sanzionare nuovi comportamenti criminosi.

A mero titolo di esempio, i reati sessuali, prima annoverati tra i delitti contro la moralità pubblica e il buon costume, sono stati inclusi tra i Delitti contro la persona con la Legge 15 febbraio 1996 n. 66.

Gli articoli 600 bis e 600 ter c.p. che disciplinano rispettivamente il reato di prostituzione e pornografia minorile e il reato di detenzione di materiale pedopornografico (art. 600 quater c.p.) sono stati introdotti nel codice penale con la Legge 269 del 1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù”, conosciuta anche come Legge anti-pedofilia.

Successivamente, l’incremento dell’utilizzo della rete internet e la conseguente diffusione del materiale pedopornografico, hanno portato con la Legge n. 38 del 2006 alla punizione anche di condotte aventi ad oggetto immagini virtuali e quindi alla formulazione dell’art. 600 quater 1 intitolato “pornografia virtuale”.

Più di recente, la Legge 38/2009 ha introdotto tra i reati contro la persona la fattispecie di reato degli atti persecutori, meglio conosciuta come stalking, disciplinata dall’art. 612 bis del codice penale, mentre la Legge 19 luglio 2019 n. 69 ha portato alla formulazione dell’art. 612 ter c.p. (diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, ribattezzato revenge porn) e dell’art. 583 quinquies c.p. (deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso). Ciò con l’evidente intento di rafforzare progressivamente le forme di tutela delle vittime di reati che destano particolare allarme sociale come i maltrattamenti, la violenza sessuale, gli atti sessuali con minorenni, la corruzione di minorenne, gli atti persecutori e le lesioni personali.

Il costante aggiornamento e la massima attenzione all’evoluzione normativa e giurisprudenziale sono pertanto i prerequisiti di un’assistenza competente in favore dei soggetti coinvolti in tali procedimenti, siano persone offese o persone indagate.

Peraltro, proprio per la delicatezza della materia (che sovente coinvolge e travolge rapporti familiari e vede come vittime soggetti particolarmente fragili come i minori) lo studio della normativa e dell’evoluzione giurisprudenziale non sono sufficienti. Una difesa efficace può richiedere lo svolgimento di attività di indagine difensiva (ricercando ed esaminando testimoni, acquisendo documenti) oltre alla collaborazione di tecnici specializzati, quali consulenti balistici, tossicologi, medici legali, criminologi, psichiatri  e psicologi, per garantire la migliore tutela ai propri assistiti.

Anche in queste materie lo Studio associato mette a disposizione tutte le sue competenze e la propria professionalità acquisite attraverso la ricerca ed il costante aggiornamento oltre che con l’esperienza maturata sul campo.